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Camillo Pellizzi. Un intellettuale nell'Europa del Novecento

Camillo Pellizzi. Un intellettuale nell'Europa del Novecento
titolo Camillo Pellizzi. Un intellettuale nell'Europa del Novecento
Autore
Argomento Storia, Religione e Filosofia Storia
Collana Studi e ricerche
Editore Il mulino
Formato
libro Libro
Pagine 432
Pubblicazione 2021
ISBN 9788815294333
 

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Camillo Pellizzi (1896-1979), dopo la Grande Guerra e l'università, aderì al fascismo, contribuendo alla sua definizione politico-teorica nella scia di Gentile. Trasferitosi per studio e lavoro in Inghilterra, fu tra i fondatori del Fascio londinese. Nel 1924 entrò come docente allo University College of London rimanendovi fino al 1939, anno in cui, rientrato in Italia, prese servizio come professore all'Università di Firenze. Nel 1941 accettò l'incarico di presidente dell'Istituto nazionale di cultura fascista che tenne fino all'inizio del '43. Dopo il 25 luglio, non avendo aderito alla Repubblica sociale italiana, visse in clandestinità fino alla Liberazione: seguirono anni di epurazione e di isolamento fino al 1950, quando ottenne la prima cattedra (a lungo unica) di Sociologia dell'università italiana. Intellettuale di spicco del fascismo, studioso del corporativismo, Pellizzi intercettò per tempo la rilevanza della disciplina sociologica; per la sua intensa attività di studioso, traduttore, saggista, poi fondatore e direttore della «Rassegna Italiana di Sociologia», rappresenta una figura di primo piano nello sviluppo delle scienze sociali nel nostro paese. Grazie alle fonti inglesi consultate, lo studio di Mariuccia Salvati ne restituisce il profilo intellettuale entro un contesto europeo finora parzialmente inedito.
 

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