Figura di assoluto rilievo nella poesia del Novecento e autore tra i più amati pur nella sua vertiginosa oscurità, Paul Celan ha saputo porsi come testimone degli orrori della storia e dare vita - in immagini e metafore ardite, nell'acutezza tagliente della parola - a una lirica di incisiva verticalità ieratica. Un'opera, la sua, in cui il testo si pone come folgorante realtà poetica autonoma, nata dal silenzio e dalla sofferenza. Accanto ai percorsi della poesia, fin dagli anni giovanili e nelle sue diverse lingue (dal rumeno al francese, quasi "attraversando" il tedesco) Celan ha costruito una sorta di controcanto in prosa per frammenti - aforismi, abbozzi narrativi e di poetica - che negli ultimi anni virano verso l'epigramma e l'apologo in uno stile di intrinseca brevità, « lapidar ». Nel 1956 è lo stesso Celan a definire questi frammenti, i suoi "microliti", appunto, come «pietruzze appena percepibili, lapilli minuscoli nel tufo denso dell'esistenza»; ormai «povero di parole e forse già irrevocabilmente condannato al silenzio», il poeta dispera però «di raccoglierli a cristalli». Ciò nonostante, continuerà ad accumulare ostinatamente i suoi microliti fino alla morte. «Pubblicarli postumi - scrive Dario Borso, che questi microliti ha scelto, ordinato e tradotto sulla base dell'edizione Wiedemann-Badiou - significa quindi ricomporre, per quanto irregolare e accidentato, il mosaico di un'intera vita.» E permettere ai lettori di entrare in modo più partecipe nel complesso e profondo mondo poetico dell'autore.
Microliti. Testo tedesco a fronte

titolo | Microliti. Testo tedesco a fronte |
autore | Paul Celan |
curatore | D. Borso |
traduttore | D. Borso |
argomento | Letteratura e Arte Poesia |
collana | Lo specchio |
editore | Mondadori |
formato |
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pagine | 202 |
pubblicazione | 2020 |
ISBN | 9788804724414 |