Manifestolibri: La nuova talpa
Il genio precario
Per un ritratto di Walter Benjamin
di D'Alessandro Ruggero
editore: Manifestolibri
pagine: 141
Walter Benjamin è uno di quei casi - tutt'altro che rari - di pensatori che il tempo trascorso dalla sua scomparsa ha riscatta
Filosofia del comune
di Paolo Vernaglione
editore: Manifestolibri
pagine: 186
Esiste un pensiero del comune? In capo a quale facoltà umana? Oggi la riflessione sulle alternative al capitalismo deve indagare la natura umana, messa a profitto. In essa scopriamo le condizioni di possibilità per riappropriarsi i beni comuni, qualora siano sottratti al potere dello Stato e al dominio dei mercati. Adoperando strumenti concettuali delle scienze naturali, della filosofia del linguaggio e della genealogia dei saperi, ricavati da Marx, dall'opera di Michel Foucault e dalla teoria psicoanalitica di Jacques Lacan, il libro affronta con piglio materialista quel groviglio di urgenti questioni del presente in cui si dà l'attuale modo di produzione. In esso sono scanditi due tempi tra loro intrecciati: uno in cui l'appropriazione del comune da parte del capitale mobilita l'insieme delle facoltà umane; l'altro in cui soggetti che resistono scrivono la storia dei conflitti e dispongono con gioia pratiche di liberazione. Questa storia può solo raccontarla una scienza del vivente che è immediata prassi innovativa.
Il lavoro senza rappresentanza
di Paolo Ciofi
editore: Manifestolibri
pagine: 331
Nel mondo dei Marchionne e del capitale finanziario, il lavoro è oggetto di innumerevoli ricatti che mirano a ridurne i diritti. Ma ormai da molti anni non dispone più di un'autonoma e libera rappresentanza politica: questo è uno degli approdi della transizione italiana, oltre che della competizione globale. DopoT89 il conflitto capitale-lavoro, lungi dall'essere stato cancellato, si manifesta in forme inedite. Il lavoro, come il capitale, è stato investito da grandi trasformazioni, ma la sinistra politica ha cessato di rappresentarlo e la globalizzazione si è rivelata un gigantesco processo di subordinazione dei lavoratori allo sfruttamento capitalistico. Di fronte al partito della proprietà e dell'impresa, a tutela dei lavoratori è rimasta parte del sindacato, e quella galassia di movimenti che mettono a nudo le contraddizioni del neo-liberismo e i processi di degrado sociale che hanno investito le nostre società.
Esiste un'alternativa al capitalismo? L'impresa democratica e l'attualità del marxismo
di Bruno Iossa
editore: Manifestolibri
pagine: 446
Questo libro si domanda se il crollo del sistema sovietico di pianificazione centralizzata abbia determinato la fine di ogni possibile alternativa al capitalismo o se, invece, esista ancora un modo di produzione, una forma di organizzazione sociale diversa che possa, prima o poi, sostituirlo. La risposta che il libro argomenta è che un'alternativa esiste ed è conforme al miglior pensiero marxista: è la gestione democratica delle imprese da parte di chi in esse lavora. Questa forma di organizzazione comporterebbe molti vantaggi: la fine del potere dei capitalisti, il potenziamento della democrazia politica, la riduzione della disoccupazione, la riduzione delle inflazioni, un miglioramento nella distribuzione del reddito e nella qualità della vita dei lavoratori. Tutto questo la letteratura economica ha ormai ampiamente argomentato e talora anche documentato. Si tratta di una rivoluzione possibile, che potrebbe essere realizzata in modo del tutto pacifico e attraverso gli strumenti della democrazia.
L'antifascismo popolare. I volti e le storie
di Giuseppe Aragno
editore: Manifestolibri
pagine: 191
L'antifascismo popolare, la repressione, l'isolamento, la paura, la scelta di opporsi comunque e resistere, anche mimetizzandosi, in un libro che tiene assieme il rigore della ricerca scientifica e i ritmi e le parole della narrazione. Un contributo alla tesi di una forte continuità tra Antifascismo e Resistenza, ma anche un affresco vivissimo, una sorta di "romanzo storico" che, partendo dalla varietà di situazioni, aspirazioni, relazioni e intenti, stringe l'obiettivo e tira fuori dal silenzio della storia i volti, le voci, le vicende umane e politiche, le scelte talvolta eroiche e le inevitabili miserie umane di una militanza oscura. Sullo sfondo, la ricchezza umana, la complessità culturale e lo spessore morale di un antifascismo che nessuno ha mai celebrato.
La favola di Euforbo e Pitagora
di Graziano Biondi
editore: Manifestolibri
pagine: 286
Una filosofia in forma di favola: questa era la maniera di comunicare di Pitagora, il primo a introdurre nell'Occidente il pensiero di un'anima non arrestata dalla morte, ma neppure chiusa in un solo uomo, poiché le sue rinascite sono i capitoli di una vita molteplice in continuo divenire. All'uomo moderno, chiuso nel proprio io come in trincea, quest'anima pitagorica potrebbe apparire una doppia identità o un'illusoria credenza in un'altra vita che non c'è. Ma, svolta con rimandi ai misteri della Grande Madre e di Dioniso salvato da Apollo, l'analisi delle testimonianze sulla favola in cui Pitagora ricorda d'esser già stato un messaggero ermetico di Dio e un guerriero, che apprende i dolori delle altre anime e si trasforma in un filosofo, documenta che l'anima non corrispondeva all'io di una persona, ma alla vita trascorsa in connessione con un cosmo altrettanto animato e soggetto a un armonico ed eterno ritorno. La favola dell'anima contiene sia raggiri retorici, sia criptici significati; sembra una storiella delle favolose incarnazioni di Pitagora in personaggi marginali dell"'Iliade" come Euforbo o delle "Argonautiche" come Etalide, ma costituisce un'iniziazione alla filosofia: comprendere il proprio e l'altrui vissuto significa scorgere un mondo.
Giaime Pintor e la sua generazione
editore: Manifestolibri
pagine: 365
Giaime Pintor (1919-1943) è stato uno dei critici letterari più famosi della sua generazione, autore di saggi, amico di Pavese, Ginzburg e Vittorini, traduttore dal tedesco e germanista. Come ufficiale fa parte della commissione d'armistizio con la Francia. Dopo l'8 settembre 1943 si reca prima a Brindisi poi a Napoli, dove collabora con gli Alleati creando un Centro Propaganda; quindi cerca di varcare le linee e raggiungere Roma a capo di un piccolo nucleo di partigiani. In questo tentativo, il primo dicembre 1943, muore a Castelnuovo al Volturno mentre attraversa un campo minato. I sette saggi che compongono il volume si occupano di Giaime Pintor come personaggio storico, del saggista, del critico letterario, del germanista.
Gli storici si raccontano. Tre generazioni tra revisioni e revisionismi
editore: Manifestolibri
pagine: 390
Ciò che accomuna i contributi raccolti in questo volume è la convinzione che la revisione sia strumento essenziale del lavoro dello storico. Accanto a questo, però, c'è un altro assunto irrinunciabile: che il revisionismo sia cosa sostanzialmente diversa dalla revisione. Questa è mezzo collettivamente volto a far progredire la conoscenza, anche attraverso la correzione e l'integrazione dei risultati acquisiti, sulla base dell'accesso a nuove fonti e dell'impiego di tecniche nuove; il revisionismo invece può essere inteso come la teoria e la pratica della revisione nel lavoro e nel giudizio storico, un fatto insomma più politico-ideologico che storiografico. La scommessa di questo volume è quella di verificare la differenza tra i due termini.
Confini in disordine. Le trasformazioni dello spazio
di Bruno Accarino
editore: Manifestolibri
pagine: 160
Questo volume ricostruisce alcuni aspetti della trasformazione dello spazio nell'epoca della globalizzazione. I quattro saggi in esso contenuti affrontano sia il versante direttamente geopolitico che le premesse filosofiche e culturali che hanno accompagnato l'avvento dell'età globale, dal ritorno dell'Impero alla crisi degli stati nazionali. Dopo che per decenni la riflessione è stata dominata dalle figure del tempo, lo spazio ritorna al centro della teoria politica, con l'inclusione del corpo degli individui come terreno privilegiato dell'esercizio del potere, e come antico e nuovo presupposto del ricorso alla violenza. Lo spazio diventa luogo di esercizio della violenza là dove tutti i confini sono labili e quindi i poteri politici e istituzionali tendono permanentemente a sconfinare.
I volti di Marte. Raymond Aron sociologo e teorico della guerra
di Massimiliano Guareschi
editore: Manifestolibri
Il colpo di tuono. Pensare la Grande Guerra oggi
di Antonio Gibelli
editore: Manifestolibri
pagine: 255
Perché il tema della prima guerra mondiale continua ad affascinare ad attrarre gli studiosi e persino o mantenere una non trascurabile presenza nella memoria collettiva? Forse perché ancora oggi avvertiamo che proprio allora, in quel trionfo della tecnologia e in quell'abisso di morte, l'Europa e il mondo persero per sempre l'innocenza, misurando per lo prima volta in tutta lo sua profondità lo minaccia di una smisurata potenza produttiva che poteva convertirsi in un'immane potenza distruttiva. Da quel momento, tutto diventava possibile. Nella sua dimensione abnorme, lo guerra rese familiare il meraviglioso e normale l'orrore. In una serie di saggi Gibelli presenta e discute alcuni degli autori che hanno segnato la riflessione in questo senso (Eric Leed, Paul Fussell, Stephane-Audoin Rouzeau e Annette Becker), e inoltre esplora e mette a fuoco diversi aspetti di questa svolta: dal massiccio ricorso alla scrittura da parte delle classi illetterate allo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa, dal mutamento della percezione visiva e sonora alle nuove dimensioni del disagio mentale, dalla spettacolarizzazione pubblicitaria del conflitto alle nuove forme di mobilitazione e di controllo delle masse.
La democrazia della vita quotidiana
di György Lukács
editore: Manifestolibri
pagine: 160
Scritte nel 1968 e rimaste per molti anni inedite, queste riflessioni di Lukács sulla questione della democrazia costituiscono il vero e proprio testamento politico del filosofo, che si misura in esse con la crisi del "socialismo realizzato" di stampo sovietico e con le contraddizioni del sistema capitalistico occidentale, delineando un nuovo concetto di democrazia capace di dar forma all'intera società. Per Lukács la parola democrazia non denota solo, come nella cultura politica corrente, un complesso di istituzioni e di pratiche intese a garantire il potere d'intervento dei cittadini nelle questioni politiche. Per il pensatore ungherese democrazia è invece il nome che assume il rapporto attivo del singolo con l'intera società in cui vive, considerata in tutte le sue dimensioni. La democrazia è la "concreta forza ordinativa politica di quella particolare formazione economica sul cui terreno essa nasce, opera, diviene problematica e scompare".