"La Consolazione della filosofia" è un'opera in prosa e in versi composta dal filosofo Severino Boezio durante la prigionia, fra il 523 e il 525. La Filosofia appare all'autore e lo invita a riflettere sulla vera felicità, senza farsi ingannare dai rovesci della fortuna. L'opera è una sintesi di temi della filosofia antica, riprende Platone e Aristotele, ma anche il pensiero degli Stoici e i Neoplatonici, e li armonizza con la riflessione di Agostino e con suggestivi richiami biblici. La Filosofia dimostra che gli uomini cattivi sono in realtà dei perdenti rispetto a chi segue la virtù: il male è assenza di bene e non-essere, e il saggio si assimila alla divinità, partecipando alla natura del Bene. L'eternità divina è «possesso perfetto e del tutto simultaneo di una vita senza fine», in cui tutti gli eventi contingenti, previsti in un'unica «visione», non sono predeterminati da Dio. Quest'affascinante riflessione di un condannato a morte, capace di trascendere il contingente e di tenere fisso lo sguardo sull'Eterno, avrà un grande successo nel Medioevo e influenzerà profondamente Dante. Il presente volume propone una nuova traduzione condotta sull'edizione critica del 2005.
La consolazione della filosofia. Testo latino a fronte

titolo | La consolazione della filosofia. Testo latino a fronte |
Autore | Severino Boezio |
Curatore | F. Troncarelli |
Argomento | Letteratura e Arte Classici |
Collana | Il pensiero occidentale |
Editore | Bompiani |
Formato |
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Pagine | 576 |
Pubblicazione | 2019 |
ISBN | 9788830100183 |