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Il mulino: Saggi

Adultèri, delitti e filologia. Il caso della baronessa di Carini

di Alberto Varvaro

editore: Il mulino

pagine: 160

Una storia di amore e morte si consuma nel 1563 in un paese vicino a Palermo: è il famoso caso della baronessa di Carini, narrato in un poemetto di tradizione popolare ma apparso a stampa solo alla fine dell'Ottocento, e molte volte ripreso, fino a Pasolini. La giovanissima baronessa cede al suo corteggiatore, è sorpresa e uccisa dal padre per lavare l'onore della famiglia. Solo dopo una durissima penitenza egli riuscirà ad ottenere il perdono divino. Così la poesia. La realtà risulta completamente diversa. Tutt'altro che irreprensibile, la baronessa aveva diversi figli, anche dall'amante. Il marito e il padre di lei facevano finta di non notare la tresca, di cui invece sapevano tutto. Il delitto fu premeditato e forse, più che di onore, fu questione di non pagare i debiti contratti con l'amante. Queste pagine ci restituiscono la vera storia del dramma di Carini, mostrando come il testo del 1870 e le riprese successive non siano altro che un falso, un'operazione di ricucitura di testi orali, a cui pure va riconosciuta una grande forza narrativa.
16,00

La seduzione della cultura nella storia tedesca

di Wolf Lepenies

editore: Il mulino

pagine: 302

Come notava Norbert Elias, mentre generalmente in Europa la "cultura" può applicarsi all'economia, alla politica, alla tecnologia, allo sport così come ai fatti morali e sociali, in ambito tedesco essa si riferisce essenzialmente ai fatti spirituali, artistici e religiosi. Cultura insomma come dominio dell'espressività e dell'orgoglio nazionale; politica e Stato come mortificazione e mancanza di libertà. Un atteggiamento rivelatore di una tendenza apolitica o addirittura antipolitica. Al centro delle eleganti riflessioni proposte da Lepenies sta quella che egli chiama la "seduzione tedesca", vale a dire la propensione a vedere nella cultura un sostituto della politica, se non una politica affatto migliore. Affermando la propria identità nelle conquiste e nelle aspirazioni culturali, fra classicismo goethiano e idealismo romantico, esaltando una pretesa di superiorità della nazione tedesca come Kulturnation, la Germania ha lasciato crescere - nota Lepenies quell'apatia e quel cinismo sociale che hanno aperto la strada alle teorie razziali e all'Olocausto.
28,00

Donne, potere, politica

di Anne Stevens

editore: Il mulino

pagine: 324

Attive in misura crescente nella vita politica, non di rado le donne vi raggiungono posizioni di vertice: basti citare, per restare all'oggi e ai maggiori paesi occidentali, Martine Aubry e Ségolène Royal, che in Francia si sono contese la guida del Partito socialista e la candidatura alle elezioni presidenziali; Angela Merkel, cancelliera tedesca; Hillary Clinton, che dopo aver perso per un soffio le primarie democratiche negli Usa, ha sostituito Condoleezza Rice nella carica di segretario di Stato. Ma i successi di alcune protagoniste possono, paradossalmente, oscurare i perduranti limiti del ruolo svolto dalle donne in politica. Qual è la situazione effettiva? ce lo dice quest'ampio e aggiornato panorama in cui la condizione femminile è tratteggiata in riferimento allo status sociale ed economico delle donne, alle pari opportunità, ai diritti di cittadinanza, alla presenza femminile negli organi rappresentativi e in altre organizzazioni (sindacati, movimenti, istituzioni internazionali), all'accesso alle posizioni decisionali e di governo. Con una chiave di lettura: l'uguaglianza è necessaria per compensare la differenza, la differenza va riconosciuta per raggiungere l'uguaglianza.
32,00

Darwin e la disputa sulla creazione

di Paolo Casini

editore: Il mulino

pagine: 167

Nel 2009 l'"Origine della specie", l'opera in cui Charles Darwin formulò i principi della sua rivoluzionaria teoria sull'evoluzione umana, compie centocinquant'anni. La pubblicazione del libro nel 1859 suscitò uno scandalo enorme e un'accesa polemica negli ambienti scientifici e nell'opinione pubblica dell'età vittoriana (basti pensare che la prima edizione andò esaurita in un solo giorno!). Nel dibattito a più voci che ne scaturì emersero con forza le remore della coscienza religiosa tradizionale di fronte alle prove anatomiche, geologiche e fossili della selezione naturale. In questo volume Paolo Casini ricostruisce lo scenario di quella animata controversia, rievocando le critiche che la cultura etica e teologica del tempo mosse alla nuova teoria, e le argomentazioni scientifiche con le quali il grande naturalista e biologo inglese replicò nelle sue opere successive. Nell'ultimo capitolo l'autore mostra come l'odierno revival delle tesi creazioniste e dell'"lntelligent Design" non faccia che riproporre obiezioni del tutto analoghe a quelle del passato.
16,00

Finanza sregolata? Le dimensioni sociali dei mercati finanziari

di Antonio Mutti

editore: Il mulino

pagine: 109

Oggetto di esaltazione nelle fasi di crescita borsistica e denigrazione nelle fasi di crisi, il mondo della finanza è ciclicamente percorso da oscillazioni che toccano picchi di euforia o di panico. La proliferazione di strumenti sempre più sofisticati, dai cosiddetti "derivati" (opzioni, futures, swaps) agli hedge funds, alle cartolarizzazioni di ogni sorta; la difficoltà di processare i dati; le condizioni di incertezza e razionalità limitata in cui agiscono gli operatori: tutto ciò favorisce l'opacità dei mercati finanziari, con il suo corteo di opportunismo, mancanza di chiarezza, manipolazione attiva sotto forma di comunicazione reticente, menzogna, mancato rispetto degli impegni. Per fornire risposte a tali problemi la teoria economica è chiamata oggi a tenere presente che il comportamento degli attori finanziari è condizionato da aspetti decisivi di carattere sociale, quali fiducia, sfiducia, reputazione. Queste forme di regolazione, complesse e sfumate, aprono interessanti prospettive di integrazione fra teoria sociologica e teoria economica.
11,00

La pace e la ragione. Kant e le relazioni internazionali: diritto, politica, storia

di Massimo Mori

editore: Il mulino

pagine: 290

A distanza di oltre due secoli il pensiero e l'opera di Immanuel Kant continuano a essere oggetto inesauribile di approfondimento, interpretazione e riflessione per gli studiosi del nostro tempo. In questo volume Massimo Mori ricostruisce le posizioni kantiane su un tema di particolare attualità, quello della pace e della guerra, così come emerge soprattutto dallo scritto "Per la pace perpetua", del 1795. L'autore contestualizza le riflessioni del filosofo di Konigsberg, da un lato, nel quadro generale della sua filosofia pratica (e dunque alla luce dell'esplicita trattazione della filosofia del diritto, della politica e della storia), dall'altro, alla luce del confronto con i referenti culturali dai quali Kant venne più profondamente influenzato (il contrattualismo hobbesiano, il federalismo pacifistico, la tradizione giusnaturalistica).
24,00

Verso la chiusura. Saggio sul «Canzoniere» di Petrarca

di Paolo Cherchi

editore: Il mulino

pagine: 196

L'interpretazione tradizionale del "Canzoniere" vede in Petrarca un poeta perennemente tormentato dal conflitto fra amore terreno e amore celeste, fra desideri di gloria terrena e di salvezza eterna, sempre privo della volontà necessaria per sanare tale conflittualità e dunque condannato a viverla a tempo indefinito. Del tutto nuova la lettura proposta invece in questo volume: seguendo nell'intero "Canzoniere" lo svolgimento di alcuni temi forti, la vergogna, la vana speranza, il van dolore, l'autore sottolinea come nel capolavoro poetico di Petrarca quei valori negativi si trasformino progressivamente in positivi. Deposta ogni speranza di vincere le proprie contraddizioni con gli insegnamenti ricavati dalla saggezza stoica, il poeta-protagonista capisce che solo la Fede, solo la "sapientia" cristiana può dargli l'integrità dell'essere, quell'unità di volere e potere che la saggezza antica non riusciva a offrirgli.
17,00

Un'altra globalizzazione. La sfida delle migrazioni transnazionali

di Maurizio Ambrosini

editore: Il mulino

pagine: 247

Molto è stato detto in questi anni sulla globalizzazione economica, politica, culturale. Si avverte anzi qualche stanchezza in un dibattito soggetto all'inevitabile ciclo delle mode intellettuali. Un aspetto, però, non è ancora stato approfondito come meriterebbe: mentre risulta ormai un luogo comune predicare la libera circolazione di capitali, merci, prodotti mediali e idee, si tende invece a pensare che i confini dovrebbero restare chiusi alle persone, o almeno a quelle che si spostano da sud a nord nella drammatica geografia della sperequazione planetaria. A questa chiusura si controbatte con l'idea dell'emigrazione come risposta dei diseredati alla globalizzazione prepotente degli interessi dominanti. Interpretazione suggestiva, che rischia tuttavia di lasciare nell'ombra il fatto che i migranti sono richiesti dalle economie sviluppate per colmare i vuoti nei "lavori delle cinque P": precari, pesanti, pericolosi, poco pagati, penalizzati socialmente. Questo studio assume un punto di vista che considera i migranti come attori della globalizzazione, esplorando la comoplessa trama di legami che travalicano le frontiere, influenzano le società di provenienza, riplasmano l'identità dei migranti stessi e anche quella dei paesi che li accolgono.
20,00

Contro l'aldilà. Per una nuova cultura laica

di Franco Crespi

editore: Il mulino

pagine: 124

L'aldilà contro cui prende posizione questo libro o qualcosa "di là da venire", ma che inevitabilmente verrà. Può essere un aldilà ultraterreno, come pure interno alla storia: da una parte, il dogmatismo delle religioni monoteistiche, con la sua carica di violenza; dall'altra, le utopie del "nuovo ordine sociale", la società perfetta del comunismo o i mille anni di felicità annunciati dal nazismo. La "malattia dell'aldilà", dunque, è dovuta alla pretesa di possedere, e imporre, una verità assoluta, sia essa di carattere religioso, come quella predicata da fondamentalismi e integralismi sempre più vigorosi, oppure di carattere mondano, come avveniva in passato con le idee di progresso inarrestabile e di necessità storica, oggi con l'esaltazione dell'identità etnica o nazionale. Avverso a ogni forma di autoritarismo teologico, politico o culturale, Crespi propone qui di ripensare laicamente le contraddizioni della "humana conditio", irriducibilmente connotata dalla gioia e dal dolore, dalla speranza e dall'angoscia, dalla capacità progettuale e dal senso del limite di ogni progetto.
11,00

Economisti ed economia. Per un'Italia europea: paradigmi tra il XVIII e il XX secolo

di Alberto Quadrio Curzio

editore: Il mulino

pagine: 387

L'Italia ha avuto economisti che hanno promosso importanti iniziative e delineato paradigmi originali di pensiero e di azione. La raccolta di questi saggi, pubblicati da Alberto Quadrio Curzio a partire dal 1986 e qui presentati con alcune integrazioni e inquadrati in una sequenza coerente, rivisita sia figure di economisti - come Beccaria, Verri, Cattaneo, Einaudi, Vanoni, Saraceno, Vito, Demaria e Fuà -, sia il ruolo di enti (come l'Istituto Lombardo-Accademia di Scienze e Lettere e la Società Italiana degli Economisti) e di imprese (come la Società Edison, fondata da Giuseppe Colombo) che in diversi periodi hanno svolto un ruolo innovativo. L'autore ritiene che l'analisi di questo passato possa dare un contributo a un paradigma economico-politico di grande attualità, dove istituzioni, società, mercato si bilanciano e si valorizzano avendo sullo sfondo un'Italia con intonazione europeista e con un riconosciuto ruolo della cultura. Così, lungo tre secoli, l'autore arriva selettivamente al presente rivisitando personalità ed enti che ancora tramandano insegnamenti a un'Italia poco incline a capire e a valorizzare la propria identità e i propri meriti storici.
29,00

Capitalismo famigliare

di Andrea Colli

editore: Il mulino

pagine: 155

Ancora oggi le imprese controllate e gestite da famiglie sono una presenza diffusa e mostrano un elevato grado di efficienza. Nel Novecento l'avvento della grande impresa integrata ha provocato in alcuni sistemi economici l'affermazione della publie company e la decisa separazione fra proprietà e controllo dell'impresa; in altri invece l'incremento nelle dimensioni non solo si è risolto nel mantenimento di una concentrazione proprietaria nelle mani di singoli o gruppi famigliari, ma anche in una sorprendente capacità gestionale. Attraverso un'ampia comparazione, il volume propone un'analisi articolata dell'emergere e del persistere del family business nel corso del processo di industrializzazione delle economie contemporanee, insieme a un'indagine dei fattori che concorrono a plasmarne le molteplici fisionomie nel corso del tempo e in diversi contesti geografici e sociali.
13,00

Sentieri interrotti della legalità. La decostruzione del diritto amministrativo

di Fabio Merusi

editore: Il mulino

pagine: 183

Questo saggio si interroga sullo stato del principio di legalità (quello che informa l'attività della pubblica amministrazione ed è il pilastro del diritto amministrativo) nella vita del nostro ordinamento. L'autore individua alcuni "attentati" a quel principio, in particolare nel rapporto fra potere legislativo e potere esecutivo, dove il primo tende a sostituirsi al secondo. Dovendo distribuire risorse rese scarse dai patti di stabilità comunitari, il Parlamento cede spesso e volentieri alla tentazione delle leggi-provvedimento, destina cioè direttamente le risorse saltando l'intermediazione della PA, venendo meno al principio della imparzialità amministrativa. Costretto a privatizzare sempre per rispettare i patti di stabilità, il Parlamento cerca di non perdere la "presa" su organizzazioni che, almeno formalmente, ha privatizzato, inventandosi il "diritto privato speciale", una sorta di riserva di potere ancora pubblico nascosto sotto apparenti rinvii all'autonomia privata. Ulteriori attacchi alla legalità amministrativa, e perciò alla garanzia del cittadino, vengono ormai da più parti: oltre che dal legislatore, dagli interpreti che teorizzano improponibili sistemi alternativi o che dissimulano dietro teorie "più avanzate" la ricomparsa di poteri liberi, e perciò arbitrari, e anche da qualche giudice (con particolare frequenza quello penale), che anziché ergersi a custode della legalità preferisce sostituirla con una sua "legalità" alternativa.
17,00

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