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Nostos. Ontologia dello spaesamento

Nostos. Ontologia dello spaesamento

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Lo spaesamento è un sentimento che domina universali esperienze dell'anima, individuali e collettive. Il coscritto sul campo di battaglia, il contadino sradicato dalla terra, l'abitante della metropoli moderna, il poeta condannato a un destino di funzionario, l'uomo "cacciato" dall'Eden e condannato al dolore e alla morte, attraversano tutti il vasto oceano della vita privati delle certezze della "casa del padre": si sentono, appunto, "spaesati". Sentimento comune agli uomini di ogni tempo, lo spaesamento diventa però l'esperienza cruciale della modernità, dell'epoca in cui una sterminata massa di uomini si trova a dover vivere in un mondo che nasce nuovo ogni mattina. Il testo vi vede il risultato tanto della "domesticazione" di massa operata nel grande scenario della metropoli moderna, quanto del progressivo essiccarsi nella cultura occidentale dell'idea e della presenza di Dio, sostituite dall'ideale della potenza e sostenute da una sorta di "ossessione giuridica" (come suggerisce Franz Kafka) che trasforma il concetto stesso di Logos, di Legge incarnata, in quello di regola semplicemente esecutiva o funzionale. In questo quadro, trova la propria genesi la barbarie della prima metà del XX secolo, che ha come esito inatteso la catastrofe dell'Europa. L'autore sottolinea tuttavia come in tempi a noi più vicini riaffiori, in vari modi e in forme inaspettate e insospettabili, quel desiderio di Dio, che, colpevolmente, la nostra cultura ha creduto di dover sostituire con assoluti di diversa e meno coinvolgente natura.
 

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