Esiste qualcosa che, in mancanza d'altro nome, chiameremo 'il sentimento tragico della vita', che porta dietro di sé tutta una concezione della vita stessa e dell'universo, tutta una filosofia più o meno formulata, più o meno cosciente. Questo sentimento possono averlo, e l'hanno, non solo uomini individuali, ma interi popoli; è un sentimento che non nasce dalle idee, ma piuttosto le genera, sebbene dopo, è chiaro, queste idee reagiscano su di esso, fortificandolo. Può nascere da una malattia accidentale, da una dispepsia, per esempio, ma può anche essere costituzionale. E non serve parlare di uomini sani e malati. A parte il fatto che non abbiamo una nozione normativa della salute, nessuno ha provato che l'uomo debba essere per natura gioioso. C'è di più: l'uomo per il fatto di essere uomo, di avere coscienza, è già, rispetto all'asino o al gambero, un animale malato. La coscienza è una malattia.
Del sentimento tragico della vita negli uomini e nei popoli

Titolo | Del sentimento tragico della vita negli uomini e nei popoli |
Autore | Unamuno Miguel de |
Argomento | Storia, Religione e Filosofia Filosofia |
Collana | Testi e documenti |
Editore | Se |
Formato |
![]() |
Pagine | 287 |
Pubblicazione | 2013 |
ISBN | 9788867230099 |
![]() ![]() |
Acquistabile con Carte cultura o Carta del docente |