Einaudi: Vele
Fragile umanità. Il postumano contemporaneo
di Leonardo Caffo
editore: Einaudi
pagine: 132
L'antropocentrismo è costruito sulla presunta superiorità dell'umano sulle altre forme di vita, oltre che su quella di certi u
Nella mente di un terrorista. Conversazione con Omar Bellicini
editore: Einaudi
pagine: 96
L'Isis, fondata nel 2014, definisce un fenomeno ma anche un'organizzazione
Democrazie senza memoria
di Luciano Violante
editore: Einaudi
pagine: 124
La democrazia non si trova in natura: è un prodotto artificiale, frutto della ragione e del desiderio di libertà
Terrore e modernità
di Donatella Di Cesare
editore: Einaudi
pagine: 213
Sminare il terrorismo, decostruirne la storia, è il percorso seguito da questo libro che affronta le questioni sollevate dal t
Architettura e democrazia. Paesaggio, città, diritti civili
di Salvatore Settis
editore: Einaudi
pagine: 173
Dove corre il confine fra «paesaggio» e «città»? E come giudicare o indirizzare gli interventi sull'uno e sull'altra, o la con
Diritti per forza
di Gustavo Zagrebelsky
editore: Einaudi
La domanda alla quale queste pagine abbozzano una risposta è nella alternativa seguente
L'ospite più atteso. Vivere e rivivere le emozioni della maternità
di Silvia Vegetti Finzi
editore: Einaudi
pagine: 130
In questo libro l'autrice narra e commenta, con profonda sensibilità, una storia di maternità con l'intento di valorizzare una
A che servono i Greci e i Romani?
di Maurizio Bettini
editore: Einaudi
pagine: 147
Sempre più spesso a chi si occupa di discipline umanistiche - e soprattutto classiche - viene chiesto: «A che cosa serve?» Die
Pensare altrimenti
di Diego Fusaro
editore: Einaudi
pagine: 176
Da sempre, sia pure in forme diverse, gli uomini si ribellano
La vita al tempo della crisi
di Amalia Signorelli
editore: Einaudi
pagine: 111
Cosa è diventato per noi il lavoro? Abbiamo ancora dei progetti di vita? Cosa ci porta via il tempo che passa e come governiamo lo spazio in cui dobbiamo muoverci? L'amore può ancora tingere di rosa la nostra vita? Sociologi e antropologi hanno iniziato a chiedersi, già dagli anni dell'avvento della globalizzazione e del neoliberismo, che cosa stesse cambiando sul piano culturale nelle società contemporanee. Oggi che la crisi di sistema si è dispiegata in tutto il suo potenziale distruttivo, vale la pena di esplorare puntualmente come si sono modificate quelle conoscenze e quei valori che più di altri governano il nostro agire quotidiano. In questo lavoro ci si è proposti di indagare le fratture grandi e piccole intervenute nell'esperienza concreta delle persone. Studenti e precari, taxisti e cameriere, commercianti e professori, edicolanti e impiegati sperimentano nuovi comportamenti, vivono modifiche sostanziali di vecchie gerarchie e stratificazioni sociali, cercano nuovi saperi e nuovi valori. Talvolta a caro prezzo. Talvolta forse anche con qualche speranza di successo.
Tempo senza scelte
di Paolo Di Paolo
editore: Einaudi
pagine: 116
Un uomo "sempre presente a sé stesso, sempre domatore, che non s'arresta di fronte a nulla", capace di agire con coscienza e di non arrendersi alle allucinazioni collettive. A questo tipo morale si riferiva il "giovane prodigioso" Piero Gobetti, in lotta con il suo tempo. Per esplorare lo spazio della scelta, del dubbio etico, della costruzione di sé come individui, questo libro interroga storie di esseri umani di fronte a un bivio. Giovani temerari nella realtà e nel mito, figure della filosofia e della grande letteratura alle prese con decisioni radicali, estremiste, e soprattutto durevoli. Dagli interrogativi di Kierkegaard al "no" perentorio di un personaggio di Melville, da un Benjamin pressato dall'orologio della Storia a un Calvino in cerca di una strada coerente, il corpo a corpo con la propria identità appare senza uscita. E oggi? L'identità "allargata" e "aggiornabile" si traduce in un desiderio di vivere su più fronti insieme, perché scegliere davvero comporterebbe rischi e rinunce. Ma forse in ogni tempo c'è una via più difficile e impervia, per arrivare a essere, come voleva Gobetti, "sé stessi dappertutto".