Il Nuovo Melangolo: Nugae
Prospettive democratiche
di Walt Whitman
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 128
Sono riflessioni sui rapporti tra istituzioni politiche e produzione culturale, dove l'America è ritratta come il paese in cui per la prima volta si rea lizza una libertà autentica su cui si fonderà una letteratura del tutto nuova, fatta da uomini liberi per uomini liberi. Una lezione che è la stessa natura a impartire all'uomo e che il Nuovo Mondo applica alla politica e alla sua volontà di progresso. Vengono qui riuniti due saggi apparsi separatamente nel 1867 e nel 1868 sulla rivista "Galaxy" dalle cui pagine l'autore lanciò queste osservazioni sul futuro americano non "da studioso di scienze politiche, quanto piuttosto come frutto di un vagabondaggio fra la gente, attraverso i vari stati dell'unione, in questi anni frementi di guerra e di pace".
La signora trasformata in volpe
di David Garnett
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 128
I coniugi Tebrick vivono appartati in una villa della campagna inglese, trascorrendo la giornata in buone letture, lunghe passeggiate e molta musica. Ma un giorno accade un fatto straordinario: sotto gli occhi stupefatti del marito la signora Fox Tebrick si trasforma in volpe, una piccola volpe rosso lucente. Ha così inizio per il signor Tebrick un'esperienza drammatica e allucinante vicino al bizzarro animale che a momenti di tenera dolcezza alterna momenti di totale e selvaggia animalità. Una miscela di grottesco e bizzarra invenzione, base di questo narratore che ama scegliere tra gli animali i protagonisti dei suoi racconti.
La gamba sinistra
di Theodore F. Powys
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 160
Il fattore Mew dalla vita desidera una cosa soltanto: possedere tutto Madder, il villaggio in cui abita, abitanti compresi
Ho sognato l'ospedale
di Lalla Romano
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 80
Il libro è il racconto di un'esperienza di vita. "Quindici giorni in ospedale. Doveva essere un'esperienza suprema e invece fu un seguito di piccole avventure irrilevanti, più che altro comiche. In un sogno la rivelazione: curiosa."
Le parole
di Vercors
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 84
Scritto nei mesi immediatamente successivi alla liberazione della Francia appare soltanto nel 1947. Lo spunto viene dalla testimonianza di Georges Duhamel sull'eccidio compiuto dai tedeschi in un piccolo paese. Nascosto nella legnaia della sua casa, il protagonista osserva l'ufficiale tedesco mentre dipinge lo splendido paesaggio della campagna, nel medesimo lasso di tempo i soldati passano per le armi l'intera popolazione e incendiano ogni casa. Il quadro è terminato, lo sterminio consumato e il protagonista, terrorizzato e inorridito, ma anche attratto dalla capacità creatrice del soldato, sente nascere in sé, non chiamate, le parole. E saranno proprio le parole che permetteranno di ridare un senso all'orrore e una possibilità al futuro.
Favole dopo le favole
di Ljudmila Petrusevskaja
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 96
Le ultime favole dell'autrice di "Dopo le favole". Da Lear al Gadda del Primo libro delle favole, da Carrol al Bierce di Fantastic fables, includendo anche il Gogol dei Racconti di Pietroburgo, i riferimenti a quella letteratura che si muove tra il fantastico, il surreale e il nonsense sono molti.
A spasso sui cornicioni
di Aleksej Remizov
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 256
Scritto tra il '24 e il '28 e pubblicato nel '29, nel testo si realizza quella congiunzione tra memoria personale e memoria storica che caratterizza le opere dello scrittore moscovita. Vi si raccontano fatti intimi e quotidiani il cui valore va al di là dell'interesse psicologico, illuminati dal pensiero magico e irrazionale dello scrittore. La narrazione è organizzata a incastro di frammenti e spazia dalla caccia al "favoloso" macaone tra i giardini e gli orti di un quartiere di Mosca al tempo dell'infanzia, all'insicurezza, alla povertà, alle piccole umiliazioni della vita di emigrato nella Parigi degli anni Venti. Attraverso le difficili vicende dell'esistenza l'autore dà vita a un narratore-protagonista che si muove come gli eroi delle fiabe popolari russe.
Quercia e cane. Romanzo in versi (1937). Testo originale a fronte
di Raymond Queneau
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 152
Non si può dire che sia un vero romanzo perché non possiede le caratteristiche del genere, ma neppure è possibile definirlo un'autobiografia nel senso stretto del termine. E' un romanzo in versi, come specifica l'autore. Una composizione dal linguaggio familiare, in cui prendono forma personaggi comuni, sentimenti "bassi", ossessioni sessuali. Pur parlando di sé, dei suoi genitori, del suo ambiente bottegaio, piccolo borghese, della sua esperienza psicoanalitica, l'autore lancia una serie di sfide ai miti dell'infanzia, della Belle Epoque, della psicoanalisi, dei surrealismi, dei pudori e dei tabù, in ultima istanza dei generi tradizionali. Queneau mescola il tragico e la beffa per dare corpo alla sua storia, e offrire un autoritratto dai toni burleschi.
Il taccuino rosso
di Paul Auster
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 111
Tredici bravi racconti di storie vere. Auster sottolinea, in apertura e in chiusura, questa caratteristica irrinunciabile e fondamentale della sua ispirazione. Certo, gli accidenti, i casi, le combinazioni, le coincidenze hanno dell'incredibile, se non del favoloso. Ma non è soltanto la spettacolarità del caso ad avvincerci, di fatto le vicende narrate influenzano in maniera decisiva i destini dei protagonisti, si presentano come una sorta di "provvidenza laica" alla quale non sappiamo attribuire un significato univoco e certo.
Memorie di un giovane re. Racconti dall'infanzia
di Heinrich Böll
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 168
Tre favole dell'ansia e dell'ombra
di Francesca Sanvitale
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 128
"Fanciulla e il Gran Vecchio", "La bella principessa Rosalinda" e "Bambina" narrano di epoche passate, di realtà sospese nella magia del fantastico e di figure di donne che sembrano racchiudere nei loro sogni o nei loro incubi, tutto il mistero del mondo, della vita e della morte. Francesca Sanvitale costruisce come un gioco di scatole cinesi la trama di ogni fiaba, che ne racchiude un'altra che a sua volta ne svela un'altra ancora e così via, lasciando socchiusa la porta dell'interpretazione, ma non indicando mai il momento esatto per varcarla.