Vita e pensiero: Strumenti/Filosofia/Contributi

Jacques Maritain e Georges Rouault. Una corrispondenza tra estetica e politica

di Giovanni Botta

editore: Vita e pensiero

pagine: 300

La ricerca svolta illumina alcuni dati biografici e storici del rapporto di amicizia tra Maritain e Rouault grazie all'apporto fecondo del corpus epistolare inedito ritrovato. Essa rivela le molteplici assonanze e convergenze poetico-filosofiche dei due amici e conduce alle sorprendenti analogie tra i rispettivi itinerari speculativi di Rouault e Maritain. I due si ritrovano su un medesimo sentiero, destinati a influenzarsi reciprocamente. Ciò che sta a cuore ai due amici è il recupero dei nessi attraverso la veemenza della loro forza profetica e oppositiva che non si riduce mai in una sterile attitudine stigmatizzante, secondo un progetto di una ultramodernità che sappia conservare e valorizzare i guadagni del mondo e che li inscriva in una cornice unitaria dinamica.
25,00

Introduzione all'antropologia simbolica. Eliade, Durand, Ries

di Davide Navarria

editore: Vita e pensiero

pagine: 151

Il libro rappresenta la prima ricognizione, in ambito italiano, dell'antropologia simbolica o religiosa. Oltre a fornire una dettagliata ricostruzione di alcuni cardini fondamentali delle prospettive filosofico-antropologiche dei tre autori di riferimento (Mircea Eliade, Gilbert Durand e Julien Ries), il volume propone una visione sintetica della disciplina, ponendosi sia come introduzione alla stessa sia come originale riflessione sul suo statuto. "Introduzione all'antropologia simbolica. Eliade, Durand, Ries" è dunque rivolto al lettore che si avvicina per la prima volta all'oggetto, così come allo specialista (antropologo, storico, filosofo o sociologo delle religioni) interessato a considerare e approfondire un punto di vista inedito e ulteriore in relazione alla propria disciplina.
16,00

Certezza e realtà. Uno studio sul pensiero filosofico di John Henry Newman

di Samuele Busetto

editore: Vita e pensiero

pagine: 320

John Henry Newman (1801-1890) ha sviluppato una riflessione filosofica originale circa la questione della certezza nel suo "Essay in Aid of a Grammar of Assent" (1870), con il quale si inserisce nella britannica tradizione filosofica di riflessione sulla gnoseologia e l'atto d'assenso. Il volume presenta uno studio sulla genesi dell'opera, offrendo una ricostruzione del pensiero newmaniano attraverso l'intera sua produzione, la corrispondenza e gli scritti in cui vengono rielaborate le tesi contenute nel saggio. Inoltre, ripercorrendo la riflessione sulla certezza, in ambito britannico, si fanno emergere, per paragone, i fattori di originalità del Saggio di Newman: lo specifico realismo fondato sul primato della persona e una diversa e più ampia concezione moderna della razionalità, elaborata dinamicamente, come attestano le riflessioni sulle nozioni di real, notional, probability.
28,00

Coscienza dell'ordine e ordine della coscienza

Il pensiero di Frederick Denison Maurice

di Alessandra Gerolin

editore: Vita e pensiero

pagine: 320

Coscienza e autorità, religione e libertà, rinnovamento e tradizione: alcuni tra i principali interrogativi posti da Frederick Denison Maurice (1805- 1872) sono tuttora al centro del dibattito filosoficoantropologico ed etico-politico. Maurice, sacerdote anglicano, a lungo professore di teologia e filosofia morale a Londra e a Cambridge, focalizza la sua riflessione sui concetti di conscience, social order e divine order, confrontandosi con alcuni dei pensatori più significativi dell’epoca, come J. Bentham, A. Comte, J.S. Mill, H. Mansel e J.H. Newman. Dopo aver ripercorso gli anni della formazione di Maurice, il volume esamina a fondo i suoi scritti, mostrando come il punto di confluenza delle diverse problematiche filosofiche, religiose e sociali, di cui essi si occupano, sia reperibile nella questione della natura e del dinamismo della coscienza: in aperta polemica con il soggettivismo razionalista e lo scetticismo empirista di certa modernità, Maurice rivendica alla coscienza un’apertura oggettiva e una capacità veritativa, che ne fanno il fulcro dell’identità personale e il fondamento della moralità, individuale e sociale.
25,00

Teorie del tempo

di Matteo Silva

editore: Vita e pensiero

pagine: 144

Che cosa si può, dunque, rispondere in fine alla domanda sulla natura del tempo? L'originalità della risposta che l'autore tra
12,00

Persona, libertà, storia

Studio su Lord Acton

di Alessandra Gerolin

editore: Vita e pensiero

pagine: 208

Sullo sfondo dei dibattiti filosofici, politici e religiosi della cultura inglese di età vittoriana, Sir John Emerich Edward D
16,00

Per una ragione vivente

Cultura, educazione e politica nel pensiero di John Henry Newman

di Giuseppe Bonvegna

editore: Vita e pensiero

pagine: 270

C’è un rapporto tra ragione e tradizione? Cosa significa libertà di coscienza? Quale deve essere il principio dell’educazione? A quali condizioni il sapere può essere definito libero? Lo Stato ha una coscienza? A questi e altri fondamentali interrogativi risponde John Henry Newman (1801-1890), una delle figure più significative dell’Ottocento inglese ed europeo. Il volume di Giuseppe Bonvegna prende le mosse dalla riflessione filosofico-politica del grande intellettuale di Oxford, nella consapevolezza che il Newman politico sia pienamente intelligibile alla luce della sua conversione dall’anglicanesimo alla Chiesa di Roma: il cattolicesimo era, secondo Newman, l’anima del torismo (toryism) autentico e tradizione diventa, allora, parola riassuntiva del suo itinerario intellettuale. Newman non ebbe timore a sostenere, in ambito universitario, che catholic education dovesse significare non solo conformità alla dottrina della Chiesa, ma anche riferimento all’ideale liberal del gentleman inglese, fondato su qualità morali che dicono di una fiducia nell’umano in tutti i suoi fattori e rimandano quindi a un’idea non riduttiva di ragione.
20,00

Metamorfosi della libertà

Henry Sidgwick nel dibattito filosofico tardo-vittoriano

di Chiara Leproni

editore: Vita e pensiero

pagine: 160

Pensatore rigoroso, tra i più rappresentativi della cultura filosofica di età vittoriana, Henry Sidgwick (1838-1900) è stato il precursore di questioni e tendenze del pensiero filosofico novecentesco, e tuttavia la sua figura e la sua opera non hanno avuto la considerazione che meritano, pur essendo da qualche tempo oggetto di una maggiore attenzione. Il volume di Chiara Leproni ne ricostruisce criticamente il profilo biografico e i lineamenti speculativi, con una costante attenzione al background culturale e filosofico in cui si inscrive, e con una completa ricognizione dei testi e della letteratura critica. All’interno di tale percorso, l’indagine si focalizza sul tema della libertà politica, della sua fondazione e delle sue concrete modalità di attuazione, mostrando come la fedeltà al principio liberale classico della non interferenza si coniughi in Sidgwick con una pur cauta apertura a istanze egualitarie e riformatrici, orientate nella direzione di un più ampio ed effettivo godimento dei diritti di libertà da parte di tutti i membri della comunità politica. Emerge, in questo quadro, il peso specifico esercitato sulla formulazione matura del pensiero di Sidgwick, in particolare sulla sua idea di libertà, dalle dottrine di due filosofi della sua stessa generazione: Thomas Hill Green (1836-1882) e Herbert Spencer (1820-1903).
12,00

Il paradosso del potere

Paul Ricoeur tra etica e politica

di Luca Alici

editore: Vita e pensiero

pagine: 256

L’originarietà del bene e la radicalità del male: da qui questo volume su Paul Ricoeur. Nel sondare il senso e le implicazioni antropologiche ed etico-politiche di tale duplice formula, il testo affronta il tema della sproporzione tra amore e giustizia, che invita a misurarsi con il nodo cruciale del valore e dei limiti della reciprocità come criterio di regolazione dei rapporti intersoggettivi. Viene così accolto l’invito del filosofo francese a ‘pensare altrimenti’ la relazione con l’altro, in cui si può cogliere la radice dell’inquietudine che attraversa l’approdo più propriamente politico del suo pensiero, oggetto di una specifica e dettagliata trattazione. Il punto saliente della riflessione politica di Ricoeur è individuato in un’interpretazione del legame sociale, dei diritti e del potere che ha il suo nucleo essenziale nella discussione intorno al rapporto paradossale fra reciprocità e dissimmetria. L’analisi del fitto dialogo intessuto da Ricoeur con alcuni dei maggiori esponenti della filosofia politica contemporanea (Arendt, Rawls) consente infine di contestualizzare l’originalità e i limiti di una posizione che certamente ’dà ancora a pensare’.
20,00

Gentile e l'ipoteca kantiana

Linee di formazione del primo attualismo (1893-1912)Presentazione di Carmelo Vigna

di Marco Berlanda

editore: Vita e pensiero

pagine: 336

Il volume delinea la formazione della filosofia di Giovanni Gentile – intellettuale dai molteplici interessi – dal periodo universitario (1893-1897) alla nascita dell'attualismo (1912). La posizione teoretica di Gentile evolve con gradualità, muovendo dall’adesione generica all’idealismo di Hegel, Spaventa e Jaja verso la maturazione di un punto di vista originale: l'attualismo. Nelle due opere Le forme assolute dello spirito (1909) e L'atto del pensare come atto puro (1912) prendono così forma i due fuochi dell'ellisse teorica gentiliana: l'attualità intrascendibile del pensiero e la natura dialettica dello spirito. Quest'ultima, in particolare, cerca un fondamento nella metafisica, che il principio attualistico tende a erodere. La prima teoresi di Gentile anticipa molte caratteristiche dell'attualismo della maturità, tra cui quella indicata da Bontadini, insieme a Calogero, Vigna e Sasso, nei seguenti termini: «Se la filosofia gentiliana conclude lo gnoseologismo moderno, togliendone il presupposto naturalistico, però essa vive di tale toglimento». A questo indugiare non è estranea la particolare suggestione esercitata su Gentile dalla filosofia kantiana.
25,00

Tra unità e lacerazione

Essere verità esistenza in Karl Jaspers

di Michele Schiff

editore: Vita e pensiero

pagine: 262

L’elaborazione della questione ontologico-veritativa a partire dall’intrinseca relazione tra ragione ed esistenza offre le coordinate di fondo per la comprensione dell’intero itinerario speculativo di Karl Jaspers. Da qui è possibile riflettere pure sul senso del filosofare stesso, nella misura in cui la domanda sulla verità dell’essere è il tema specifico e caratterizzante della filosofia. A partire dal modo in cui il pensatore tedesco affronta le due tematiche, emerge da un lato la necessità di un approfondito confronto con alcune figure decisive della storia della filosofia occidentale (Kant, Hegel, Heidegger, Levinas), al fine di una adeguata comprensione della grandezza e dei limiti della proposta jaspersiana, dall’altro l’esigenza di una riflessione sulle premesse e sul procedere della filosofia stessa.
20,00

Il soggetto e la differenza

La ricezione del pensiero di Heidegger nella filosofia francese

di Lorenzo Ramella

editore: Vita e pensiero

pagine: 288

La diffusione del pensiero di Heidegger in Francia è uno dei fenomeni culturali più emblematici e originali che abbiano attraversato l’orizzonte filosofico del Novecento. Rimasto a lungo inesplorato, esso si impone all’attenzione per la trasversalità storiografica con la quale si è affermato e per la ricchezza di provocazioni teoretiche che ha saputo evocare nel panorama speculativo francese. Lo studio qui proposto si snoda lungo un registro investigativo duplice, in cui la ricostruzione storica si salda all’analisi teoretica, facendo così emergere, dietro la complessità dell’evento, il senso di una traccia filosofica unitaria, aperta su una prospettiva ermeneutica inattesa e per questo estremamente feconda.
22,00